L’autunno è entrato nel vivo e sulle tavole dei ristoranti piemontesi inizia a comparire un piatto che appartiene alla tradizione culinaria del Piemonte da moltissimo tempo: stiamo parlando del gran bollito misto.
Questo secondo piatto, che sembra essere nato nei mercati di bestiame piemontesi, è diventato una pietanza simbolo delle cene conviviali borghesi a partire dai primi anni del Novecento. Si dice che fosse il piatto preferito di Cavour e del re Vittorio Emanuele II, che era solito gustarlo a Moncalvo durante le battute di caccia.
Negli anni ’80 nasce a Guarene (CN) la Confraternita del Gran Bollito Misto Piemontese con la volontà di valorizzare e tramandare la ricetta tradizionale di questa specialità piemontese.
La ricetta del gran bollito misto piemontese deve seguire la regola del numero 7: 7 sono infatti i tagli di carne utilizzati, i cosiddetti ammennicoli, i contorni e le salse di accompagnamento.
La carne, rigorosamente di razza piemontese, deve essere prima frollata e poi cotta tutta insieme in acqua bollente poco salata e aromatizzata con odori e erbe. I 7 tagli sono: punta di petto, fiocco di punta, noce, scaramella, culatta, cappello da prete e tenerone. Si devono tenere nel brodo in caldo fino al momento di servire il bollito.
A parte si cuociono i 7 ammennicoli: testina, lingua, zampino, coda, gallina, cotechino e lonza (che viene prima arrostita).
Come accompagnamento alle carni vengono serviti 7 contorni (cipolline, zucchine e finocchi al burro, foglie di verza, patate, rape e carote lesse) e 7 salse (begnetto verde ricco e rustico, bagnetto rosso, salsa al cren, salsa cugnà, salsa al miele e mostarda).
Il gran bollito misto piemontese si accompagna con un vino rosso importante, come un Barbera; alla fine del pasto si consiglia di bere una tazza di brodo ben caldo, per aiutare la digestione, e di concludere con un dessert.
Il Ristorante Il Carrettino propone in stagione il carrello del bollito misto piemontese, per offrire la possibilità di provare e di assaporare la vera ricetta tradizionale di un grande classico della cucina piemontese.